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giovedì 10 gennaio 2013

LETTERA AD UN FIGLIO

Se puoi vedere distrutto il lavoro di tuttta la tua vita 
senza dire una parola ricominciare.
Se puoi perdere i guadagni di cento partite
senza un gesto e senza un sospiro di rammarico.
Se puoi essere un amante perfetto senza che l'amore ti renda pazzo.
Se puoi essere forte senza cessare di essere tenero
e sentendoti odiato non odiare, pure lottando e difendendoti.
Se tu sai meditare, osservare, conoscere,
senza essere uno scettico o un demolitore,
sognare senza che il sogno diventi il tuo padrone,
pensare, senza essere soltanto un pensatore,
se puoi essere sempre coraggioso e mai imprudente,
se tu sai essere buono e saggio
senza diventare nè moralista, nè pedante.
Se puoi incontrare il Trionfo e la Disfatta
e ricevere i due mentitori con fronte eguale,
se puoi conservare il tuo coraggio e il tuo sangue freddo
quando tutti lo perdono.
Allora i Re, gli Dei, la Fortuna e la Vittoria
saranno per sempre tuoi sommessi schiavi,
e ciò che vale meglio dei Re e della Gloria,
Tu sarai un uomo.
(Rudyard Kipling)


domenica 6 gennaio 2013

OMAGGIO A RITA LEVI MONTALCINI

Si è spenta a Roma il 30 dicembre all'età di 103 anni, la professoressa  Rita Levi Montalcini, nata a Torino il 22 aprile del 1909.
Venne insignita del premio Nobel per la medicina in seguito alla scoperta del fattore di accrescimento della fibra nervosa.(Nerve growth factor)  
Nell'arco della sua brillante carriera condotta con rigido rigore, si è guadagnata una lunga lista di riconoscimenti di prestigio e numerose onorificenze.  
Persona dai modi signorili, donna minuta ed elegante, dalla volontà tenace, esempio per i giovani d'oggi con i quali aveva un costante rapporto di collaborazione e confronto.  
Con lei se na va uno dei grandi cervelli d'Italia, una delle poche realtà che rendono fieri oggi d'essere italiani.

 

EPIFANIA

La leggenda della Befana
I Re Magi si misero in cammino seguendo la stella cometa apparsa in cielo, per portare i loro doni: oro, incenso e mirra, a Gesù Bambino.   
Guidati dalla stella attraversarono molti paesi, e in tutti i luoghi in cui passavano, gli abitanti andavano loro incontro per conoscerli, e sentendo da chi volevano andare, la gente si univa a loro.
Ma una vecchietta, che in un primo tempo voleva andare, pensando ai suoi acciacchi, cambiò idea, e non li seguì.

Il giorno dopo, pentita, cercò di raggiungere i Re Magi che ormai avevano percorso già tanta strada ed erano ormai troppo lontani. 
La vecchina perse così l'occasione per vedere il Bambino Gesù, e non potè vederlo nè quella volta nè mai più.
Da allora, nella notte fra il cinque e il sei gennaio, la vecchietta, volando su una scopa con un sacco sulle spalle, passa di casa in casa, a regalare ai bambini buoni i doni che non ha potuto portare a Gesù Bambino:

e questa è la Befana.

sabato 5 gennaio 2013


               La filastrocca della Befana
                     La befana vien di notte
                     con le scarpe tutte
rotte...
               Vien dal cielo con la scopa
               e sui tetti pian si posa,
               e poi scende lesta lesta
               dai camini con la cesta.

               La befana é una vecchietta
               un po' brutta poveretta,
               ma ai bambini poco importa
               se la cesta é colma colma
               tutta piena di regali, dolci, treni,
               bamboline per riempire le calzine.

               La befana con la cesta
               cerca, cerca la calzetta
               e soltanto ai bimbi buoni
               lei ci mette tanti doni
               ma a chi é stato un po' birbone,
               lei la colma con carbone.

               La befana é già sul tetto
               presto bimbi tutti a letto!
               Lasciam sola la vecchietta
               a riempire la calzetta,
               che doman di buon mattino

               scopriremo il regalino!