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mercoledì 1 novembre 2017

Nel giorno di Ognissanti

Un giorno, all’improvviso
mentre ti starai pettinando, in silenzio
o mentre ti infilerai una calza
ti verrà in mente un mio gesto
e ti ritroverai a sorridere pensandomi
Un giorno, all’improvviso
pedalando veloce sotto le prime gocce
di una calda pioggia di settembre
sentirai un odore arrivarti al naso
e risvegliare un ricordo di mestoli e tegami
e mi vedrai davanti al fuoco, per un attimo
Un giorno, all’improvviso
farai qualcosa che facevo anch’io
proprio allo stesso modo in cui la facevo io
e te ne meraviglierai moltissimo
perché non avresti mai pensato
di potermi somigliare così tanto
Un giorno, all’improvviso
ti guarderai il dorso delle mani
e con il pollice e l’indice
ti pizzicherai la pelle, sollevandola
e conterai il tempo che impiega a stendersi
pensando a quando lo facevi alle mie mani
Un giorno, all’improvviso
ti ritroverai stanca ,ad abbracciare un figlio
mi chiederai scusa per le volte che ho pianto
sapendo già che ti son state tutte perdonate
E ti mancherò da fare male
Ma sarò con te in ogni gesto
o nel muoversi delle foglie
nel frusciare di un gatto nel giardino
o nelle orme di un pettirosso sulla neve
come solo l’eterna presenza di una madre lo può.

Carolina Turroni

venerdì 6 gennaio 2017

                                   I RE MAGI
Oggi, giorno dell'Epifania, si ricorda l'arrivo dei Magi al cospetto di Gesù Bambino.
I Re Magi studiosi di stelle e costellazioni, si mettono in cammino nel deserto per seguire una stella cometa.
Cosa li ha spinti a partire? Che richiamo hanno sentito? 
Seguono una stella o una speranza?
Hanno lasciato i lori palazzi per camminare in mezzo alle dune di sabbia, con i mantelli al vento e i loro doni da portare al neonato...
Li immagino avanzare maestosi, ondeggiando sui loro cammelli, il volto coperto come i Tuareg del deserto, e gli occhi rivolti al cielo a seguire quella luce che li guida verso qualcosa di nuovo al quale s'inchinano.
                                                                                    ©Eugenì Effe

domenica 1 gennaio 2017

BUON ANNO
                                                Capodanno
                Mezzanotte suonò sopra il villaggio
                nella placida piazza solitaria:
                le ore sobbalzarono nell’aria
                per la tacita notte senza raggio;
                recava da lontano intanto il vento
                come un tintinno garrulo d’argento,
                e pel villaggio solitario errare
                un trotto di cavalli si sentì.
                La diligenza a dodici cavalli
                arrivava con dodici signori,
                e tutti, presto presto, venner fuori
                con valige, con scatole, con scialli:
                e il primo, un vecchio tremulo e bonario:
                “Benissimo!” esclamò “siamo in orario!”

                            Andersen