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sabato 17 gennaio 2015

     Paris mon amour
       Affascinante come una bella donna
       distesa con eleganza lungo le rive della Senna,
       sinuosa e quasi sonnolenta appari.
       Respiro Bohémien dal sapore retrò tra stradine                 colorate,
       all'alba profumate da caffè, macarons e brioches.
       Calpestando gradini che salgono al Cielo
       meravigliosa dall'alto ti mostri allo sguardo

       come un sogno nel crepuscolo dorato.
       Colpita al cuore. Ferita a morte.

       Io piango con te, che insieme a me piangi i morti                del mondo.
        © Eugenì Effe
      Tour Eiffel senza luci in segno di lutto                                                                                            Foto Ansa                                                                                                                                                   

giovedì 8 gennaio 2015

                                                           Elvis Presley
Elvis Presley - Tupelo - 8 Gennaio 1935

martedì 6 gennaio 2015

                   Il profumo del Natale
Mi è capitato tra le mani un vecchio tovagliolo di fiandra bianco, sotto uno sbuffo di vapore, al rovescio su un angolino, due piccoli punti cuciti con il filo rosso... un battito di ciglia, il ricordo che era festa grande quando si usava la tovaglia di fiandra! Si era in tanti nelle famiglie, e la tovaglia delle feste si prestava di casa in casa, è perciò si segnava un'angolino.
E c'erano cugini e zii e nonni, un gran bel numero di persone che con allegra confusione festeggiava il Natale, ed era sempre un bel giorno da ricordare. C'era un grande presepe da allestire con il muschio, quello vero, la letterina con la porporina da mettere sotto al piatto di papà, e la poesia da recitare in piedi, dritti come soldatini e senza sbagliare.
Non scendeva Babbo Natale dal caminetto acceso che scaldava tutto intorno, ma c'era in abbondanza da mangiare, e per dolce il panettone della mamma, non con lo stampo tipo quello di Milano, ma alto la metà e largo il doppio, e buono come il suo non ne ho mangiato più.... la ricetta l'ha portata con sè....ma se chiudo gli occhi, avverto ancora nell'aria il profumo che spandeva in casa....

Gli anni sono passati, e oggi accendiamo luminarie e alberi multicolor, passano Babbo Natale e Gesù Bambino, facciamo cenoni e indossiamo abiti nuovi, abbiamo tovaglie, stoviglie e sedie a volontà.....ma pochi affetti riuniti intorno al tavolo..... 
e forse solo quello è il Natale.                   
© Eugenì Effe  Tutti i diritti sono riservati.
La leggenda dei Re Magi
La leggenda dei Re Magi nasce molto lontano, in terre d'oriente profumate di spezie e ricche di antiche tradizioni. Forse erano discendenti dei figli di Noè: Sem, Cam e Jafet la cui discendenza popolò Europa, Asia e Africa.
Erano tre re astrologi, studiosi e saggi ed i loro nomi erano Melchiorre, Baldassarre e Gaspare, e la loro età rappresenta il percorso della vita.
Melchiorre, anziano maharaja indiano dai capelli bianchi e la barba lunga.
Baldassarre re arabo del deserto, uomo dalla carnagione scura. 
Gaspare mistico e giovane re dell'Armenia.

Un'antica profezia aveva predetto che una stella sarebbe apparsa in cielo ad annunciare la nascita del Re dei Giudei. All'apparire della stella tra gli altri astri del cielo, i tre nobili si misero in cammino a dorso di dromedari. Giunti a Gerusalemme chiesero a Erode di aiutarli a trovare il bambino, ma il re sostenne di non sapere dove fosse, e chiese loro di tornare se l'avessero trovato poichè anche lui voleva rendergli omaggio.
La stella indicò loro il cammino fino a Betlemme, dove trovarano il Neonato in un misero riparo, poichè nessuno diede alloggio a Maria che stava per darlo alla luce. I Re Magi s'inchinarano davanti a Gesù Bambino provando grande pace e gioia, posarono ai suoi piedi i lori scrigni con oro, incenso e mirra, i tre doni che simboleggiano la duplice natura di Gesù, quella umana e quella divina: l'oro, il dono riservato ai re, l'incenso, resina usata per onorare l'altare di Dio, e la mirra, il  balsamo adoperato per il culto dei defunti, preannuncio della sua passione. Avvertiti in sogno da un angelo, di non tornare da Erode, i tre re fecero ritorno in Oriente percorrendo un'altra strada.
Si narra di un quarto re che si mise in cammino all'apparire della cometa, ma che non arrivò mai dal Bambino Gesù perchè lungo il tragitto si fermò ad aiutare i malati e chi si trovava in difficoltà. Ormai vecchio, il re si rammaricava di non avere reso omaggio al Bambinello. Gesù vedendo il suo cuore puro, gli apparve confortandolo che tutto quello che aveva fatto per la povera gente, l'aveva fatto a lui stesso.                                                                 © Eugenì Effe  Tutti i diritti sono riservati.                                                                                         

domenica 4 gennaio 2015

  Buongiorno Italia!
  Italiani strozzati dalle tasse che si tolgono la vita.
  Anziani che non hanno da mangiare, e con le nostre          tasse paghiamo un aereo di stato 9000€ ora. 

  Manca solo di sentir dire Renzi:
  "S'ils n'ont plus de pain, qu'ils mangent de la brioche!"
  (Se non hanno più pane, che mangino brioches!)
                                                  Buon
giorno Italia!