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mercoledì 9 ottobre 2019

                       Damiano Carrara  -  Gusti di Frontiera  -  Gorizia


Damiano Carrara un altro talento italiano che l'Italia ha fatto scappare all'estero.

domenica 31 marzo 2019

La libertà altrui finisce dove inizia quella degli altri.
Rivendico la libertà di quelle donne che vogliono essere chiamate -Mamma- non genitore uno o genitore due, ma Mamma.
                                                  M A M M A

venerdì 8 marzo 2019

DONNA
Tieni sempre
presente che la pelle fa le rughe,
i capelli diventano bianchi,
i giorni si trasformano in anni.
Però ciò che é importante non cambia;
la tua forza e la tua convinzione non hanno età.
Il tuo spirito è la colla di qualsiasi tela di ragno.
Dietro ogni linea di arrivo c'è una linea di partenza.
Dietro ogni successo c'è un`altra delusione.
Fino a quando sei viva, sentiti viva.
Se ti manca cio` che facevi, torna a farlo.
Non vivere di foto ingiallite
insisti anche se tutti si aspettano che abbandoni.
Non lasciare che si arruginisca il ferro che c'è in te.
Fai in modo che invece che compassione,
ti portino rispetto.
Quando a causa degli anni non potrai correre, cammina veloce.
Quando non potrai camminare veloce, cammina.
Quando non potrai camminare, usa il bastone.

Madre Teresa di Calcutta. 
                           Giornata Internazionale della Donna 8 marzo 2019

sabato 2 marzo 2019

domenica 17 febbraio 2019

Anche se non puoi tu sorridimi​

​E arriverà il giorno che​
​il dolore ti stringerà il cuore
e ti aggrapperai ai ricordi
per tenermi ancora con te.
Prenderai tra le mani
le cose di cui ho avuto cura 
e sarai avvolta da profumo di mamma
e sentirai nell'aria la mia voce o la mia risata
e le lacrime scivoleranno sul tuo viso.
Poi il tempo lentamente sbiadirà i ricordi
e porterà via la tua sofferenza.
E potrai tornare a sorridere.
©Eugenì Effe 
La ciotola del nonno
C’era una volta un povero vecchio, che non ci vedeva e non ci sentiva più, e gli tremavano le ginocchia e le mani.
Quando era seduto a tavola non poteva tener fermo il cucchiaio e faceva cadere la minestra sulla tovaglia e qualche volta gliene scivolava un po' anche da un angolo della bocca.
La moglie di suo figlio se n’era ormai schifata e, purtroppo, anche suo figlio.
E non lo vollero più a tavola con loro.
Il povero vecchio doveva star seduto accanto al camino e mangiava la sua zuppa in una scodella di terracotta.
Un giorno, a causa delle sue mani tremanti, gli cadde la scodella per terra e si ruppe. La nuora gliene disse di tutti i colori e il povero vecchio non rispose nulla.
Gli comprarono allora una scodella di legno, e gli dissero: “Questa certo non la romperai!”
Una sera suo figlio e la nuora videro il loro bimbo, che raccoglieva i pezzi della scodella di legno e cercava di unirli.
Il padre gli chiese: “Che fai?”
Rispose il bambino: “Riaggiusto la scodella di legno, per dar da mangiare a te e alla mamma, quando sarete vecchi!”
Ora
il nonno mangia a tavola con la sua famiglia, che lo tratta bene e gli vuole bene.
Giovanni Pascoli

domenica 27 gennaio 2019

 Le scarpette rosse

C’è un paio di scarpette 
rosse
numero ventiquattro
quasi nuove:
sulla suola interna si vede ancora
la marca di fabbrica
c’è un paio di scarpette rosse
in cima a un mucchio di scarpette infantili
a Buchenwald
più in là c’è un mucchio di riccioli biondi
di ciocche nere e castane
a Buchenwald
servivano a far coperte per soldati
non si sprecava nulla
e i bimbi li spogliavano e li radevano
prima di spingerli nelle camere a gas
c’è un paio di scarpette rosse per la domenica
a Buchenwald
erano di un bambino di tre anni e mezzo
chi sa di che colore erano gli occhi
bruciati nei forni
ma il suo pianto lo possiamo immaginare
si sa come piangono i bambini
anche i suoi piedini
li possiamo immaginare
scarpa numero ventiquattro
per l’eternità
perchè i piedini dei bambini morti
non crescono
c’è un paio di scarpette rosse
a Buchenwald
quasi nuove
perchè i piedini dei bambini morti
non consumano le suole.

J. Lussu                                                   Giorno della memoria

giovedì 24 gennaio 2019

La vecchietta della spiaggia

Una tiepida mattina di fine primavera, una famiglia, mamma, papà e tre figli piccoli, decisero di passare la giornata al mare. Mentre mamma e papà si riposavano al sole e i bambini giocavano sulla sabbia, in lontananza sulla spiaggia una vecchina si avvicinava camminando zoppicando leggermente.
Man mano che si avvicinava, videro che indossava abiti consumati, aveva i capelli spettinati dal vento, il volto solcato da rughe, e si chinava in continuazione qua e là, a raccogliere qualcosa dalla sabbia, che poi metteva in un sacco che si trascinava dietro.
I genitori chiamarono subito i bambini raccomandando loro di non allontanarsi da loro, preoccupati dalla presenza dell'anziana.
Quando la vecchina passò vicino a loro, salutò con un sorriso, ma la famiglia non rispose al saluto e la guardarono allontanarsi son un sospiro di sollievo.
Più tardi andarano al chiosco per il pranzo, e raccontarono di quella vecchia donna. L'oste raccontò loro che quella vecchietta era rimasta sola e da allora, ogni giorno, andava alla spiaggia a raccogliere i pezzetti di vetro portati dalle onde del mare affinchè i bambini che vi giocavano, non si ferissero i piedi.
I genitori rimasero in silenzio, vergognandosi per essersi fermati alle apparenze e non aver ricambiato il saluto della vecchina.

mercoledì 23 gennaio 2019

Fior Di Neve
 
Dal cielo tutti gli Angeli
videro i campi brulli
senza fronde né fiori
e lessero nel cuore dei fanciulli
che amano le cose bianche.
Scossero le ali stanche di volare
e allora discese lieve lieve
la fiorita neve.

Umberto Saba

martedì 1 gennaio 2019

    Oh, il caro libretto dei giorni dell'anno!
    Un foglio per ogni giorno e su ogni foglio un numero:
    nero per i giorni feriali, rosso per il dì di festa.
    Sotto ogni numero il nome di un giorno della settimana e,
    più sotto, il nome di un Santo.
    C'è tutto il Paradiso, tutte le stagioni, 
    tutta la vita dell'anno nuovo.
    Ogni foglio è una promessa, una felicità o un dolore.
    Ed ecco le lune: ora sottili come pesci,
    ora rotonde come pomi.
    Chi scrisse il calendario pensava alla terra, 
    ma guardava il cielo.
     Renzo Pezzani - Il Calendario