Quarta Domenica d'Avvento
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Paris - Trocadero
L'asino e il bue
Mentre
Giuseppe e Maria erano in viaggio verso Betlemme, un angelo radunò
tutti gli animali per scegliere i più adatti ad aiutare la Santa
Famiglia nella stalla.
Per primo, naturalmente, si presentò il leone.
"Solo un re è degno di servire il Re del mondo - ruggì - io mi piazzerò
all'entrata e sbranerò tutti quelli che tenteranno di avvicinarsi al
Bambino!". "Sei troppo violento" disse l'angelo.
Subito dopo si avvicinò la volpe. Con aria
furba e innocente, insinuò: "Io sono l'animale più adatto. Per il figlio
di Dio ruberò tutte le mattine il miele migliore e il latte più
profumato. Porterò a Maria e Giuseppe tutti i giorni un bel pollo!".
"Sei troppo disonesta", disse l'angelo.
Tronfio e splendente arrivò il pavone.
Sciorinò la sua magnifica ruota color dell'iride: "Io trasformerò quella
povera stalla in una reggia più bella del palazzo di Salomone!". "Sei
troppo vanitoso", disse l'angelo.
Passarono, uno dopo l'altro, tanti animali ciascuno magnificando il suo dono. Invano.
L'angelo non riusciva a trovarne uno che
andasse bene. Vide però che l'asino e il bue continuavano a lavorare,
con la testa bassa, nel campo di un contadino, nei pressi della grotta.
L'angelo li chiamò: "E voi non avete niente da
offrire?". "Niente - rispose l'asino e afflosciò mestamente le lunghe
orecchie - noi non abbiamo imparato niente oltre all'umiltà e alla
pazienza. Tutto il resto significa solo un supplemento di bastonate!".
Ma il bue, timidamente, senza alzare gli occhi, disse: "Però potremmo di tanto in tanto cacciare le mosche con le nostre code".
L'angelo finalmente sorrise: "Voi siete quelli giusti!".
Bruno Ferrero
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