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martedì 6 gennaio 2015

                   Il profumo del Natale
Mi è capitato tra le mani un vecchio tovagliolo di fiandra bianco, sotto uno sbuffo di vapore, al rovescio su un angolino, due piccoli punti cuciti con il filo rosso... un battito di ciglia, il ricordo che era festa grande quando si usava la tovaglia di fiandra! Si era in tanti nelle famiglie, e la tovaglia delle feste si prestava di casa in casa, è perciò si segnava un'angolino.
E c'erano cugini e zii e nonni, un gran bel numero di persone che con allegra confusione festeggiava il Natale, ed era sempre un bel giorno da ricordare. C'era un grande presepe da allestire con il muschio, quello vero, la letterina con la porporina da mettere sotto al piatto di papà, e la poesia da recitare in piedi, dritti come soldatini e senza sbagliare.
Non scendeva Babbo Natale dal caminetto acceso che scaldava tutto intorno, ma c'era in abbondanza da mangiare, e per dolce il panettone della mamma, non con lo stampo tipo quello di Milano, ma alto la metà e largo il doppio, e buono come il suo non ne ho mangiato più.... la ricetta l'ha portata con sè....ma se chiudo gli occhi, avverto ancora nell'aria il profumo che spandeva in casa....

Gli anni sono passati, e oggi accendiamo luminarie e alberi multicolor, passano Babbo Natale e Gesù Bambino, facciamo cenoni e indossiamo abiti nuovi, abbiamo tovaglie, stoviglie e sedie a volontà.....ma pochi affetti riuniti intorno al tavolo..... 
e forse solo quello è il Natale.                   
© Eugenì Effe  Tutti i diritti sono riservati.

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