sabato 7 novembre 2015
giovedì 5 novembre 2015
Bonfire Night - Notte dei falò
Bonfire Night o Guy Fawkes Night, è una festa che si celebra ogni anno nel Regno Unito, per ricordare il 5 novembre del 1605, quando fu sventata la Congiura delle Polveri.
Il Re Giacomo I di religione protestante, destinava pesanti repressioni nei confronti dei cattolici.
Nel 2005 il fumetto diventa un film con la regia di James McTeigue, con Natalie Portman e Hugo Weaving nei panni del vendicatore mascherato. Il film V for Vendetta ebbe grande successo in tutto il mondo.
La maschera di Guy Fawkes cominciò a comparire nelle piazze della protesta contro il potere delle banche, per la libertà di stampa, e così via. Simbolo di Anonymous, di ribellione e protesta. Milioni di persone in tutto il mondo si riconoscono in questa maschera che oggi viene prodotta in serie.
La Congiura delle Polveri viene raccontata ai bambini con una filastrocca.
Ricorda, ricorda,
il cinque novembre,
polvere da sparo, tradimento e complotto.
Non vedo alcuna ragione
per cui la Congiura delle Polveri
dovrebbe mai essere dimenticata!
Bonfire Night o Guy Fawkes Night, è una festa che si celebra ogni anno nel Regno Unito, per ricordare il 5 novembre del 1605, quando fu sventata la Congiura delle Polveri.
Il Re Giacomo I di religione protestante, destinava pesanti repressioni nei confronti dei cattolici.
Nell’autunno del 1605 Guy Fawkes, e un gruppo di cattolici stanchi dei soprusi, decisero di ribellarsi, e organizzarono
un attentato al Parlamento inglese con l'obiettivo d'eliminare gli
aristocratici che costituivano la classe dirigente dell'epoca, e
istituire un nuovo ordine politico e religioso. Volevano assassinare il
re, e provocare un’esplosione con 36 barili di polvere da sparo messi
sotto al palazzo di Westminster nella data specifica del 5 novembre,
giorno in cui re Giacomo I
e tutti i parlamentari erano riuniti nella Camera dei Lord, dove il re
celebrava l’apertura dei lavori del Parlamento. l’incaricato
all’accensione delle micce avrebbe dovuto essere
Guy Fawkes.
Ma "Il complotto della
polvere da sparo" Gunpowder Plot, fu scoperto e fallì, Guy Fawkes e i
cospiratori torturati e condannati a morte cruenta nella pubblica piazza
di Westminster.
Il re sopravvissuto all’attentato, decretò che il 5 novembre sarebbe diventato giorno di festa, da festeggiare con falò notturni e fuochi d’artificio.
Da allora in Gran Bretagna, ogni anno, il 5 novembre, festeggiano con fuochi d'artificio e falò dove vengono bruciati fantocci raffiguranti Guy Fawkes.
Lo spettacolo principale e gratuito è quello tenuto dal Lord Mayor, il sindaco di Londra, con un vero e proprio show con sfilata e parata.
L'inglese
Alan Moore agli inizi degli anni ottanta pubblica, a puntate, V per
Vendetta
un fumetto ambientato in una Ighilterra dominata da un regime
dittatoriale che calpesta ogni diritto
civile in cambio di una pace armata che mantiene l’ordine. V, il
misterioso anarchico ha il volto sempre coperto da una maschera che
riproduce il viso stilizzato di Guy Fawkes. V riprende in mano il piano
che il cospiratore aveva tramato
secoli prima e vuole far saltare in aria il Parlamento inglese. Lo spettacolo principale e gratuito è quello tenuto dal Lord Mayor, il sindaco di Londra, con un vero e proprio show con sfilata e parata.
Nel 2005 il fumetto diventa un film con la regia di James McTeigue, con Natalie Portman e Hugo Weaving nei panni del vendicatore mascherato. Il film V for Vendetta ebbe grande successo in tutto il mondo.
La maschera di Guy Fawkes cominciò a comparire nelle piazze della protesta contro il potere delle banche, per la libertà di stampa, e così via. Simbolo di Anonymous, di ribellione e protesta. Milioni di persone in tutto il mondo si riconoscono in questa maschera che oggi viene prodotta in serie.
La Congiura delle Polveri viene raccontata ai bambini con una filastrocca.
Ricorda, ricorda,
il cinque novembre,
polvere da sparo, tradimento e complotto.
Non vedo alcuna ragione
per cui la Congiura delle Polveri
dovrebbe mai essere dimenticata!
lunedì 27 luglio 2015
Michael Jackson e le signore a Vienna
Michael
e Frank Dileo stavano passeggiando lungo una zona tranquilla di Vienna,
quando videro due signore sedute su una panchina del parco.
"Hey Frank, fermati… guarda, ci sono due belle donne lì davanti"- esclamò Michael.
"Sai Mike, che ho sempre tenuto la bocca chiusa circa le ragazze che tu trovi "attraenti", ma ora non puoi essere serio"- rispose Frank.
"Sono più vecchie di tua madre e sicuramente non parlano nemmeno inglese".
Michael ignorando l’opinione di Frank si avvicinò alla panchina per conoscere le due "ragazze" insieme a Wayne, la sua guardia del corpo, ed un’interprete e io scattai questa fotografia per divertirmi a sue spese.
"Buongiorno signore, potreste essere interessate a trascorrere una giornata con Michael Jackson?" chiese Michael.
Quella più vicino a lui sbadigliò e l’altra rispose "no" con voce infastidita.
"Beh, io tornerò davanti a questa panchina domani mattina alle 8:30.
Buona giornata belle signore".
Ricordo di Sam Emerson, fotografo personale di Michael Jackson.
"Hey Frank, fermati… guarda, ci sono due belle donne lì davanti"- esclamò Michael.
"Sai Mike, che ho sempre tenuto la bocca chiusa circa le ragazze che tu trovi "attraenti", ma ora non puoi essere serio"- rispose Frank.
"Sono più vecchie di tua madre e sicuramente non parlano nemmeno inglese".
Michael ignorando l’opinione di Frank si avvicinò alla panchina per conoscere le due "ragazze" insieme a Wayne, la sua guardia del corpo, ed un’interprete e io scattai questa fotografia per divertirmi a sue spese.
"Buongiorno signore, potreste essere interessate a trascorrere una giornata con Michael Jackson?" chiese Michael.
Quella più vicino a lui sbadigliò e l’altra rispose "no" con voce infastidita.
"Beh, io tornerò davanti a questa panchina domani mattina alle 8:30.
Buona giornata belle signore".
Ricordo di Sam Emerson, fotografo personale di Michael Jackson.
domenica 24 maggio 2015
''Ci dicono dove guardare, cosa pensare, ci dicono cosa è giusto e cosa non lo è.
Ci dicono come fare cosa. Vorrebbero dirci in che cosa credere.
Io credo nelle sconfitte, negli errori, nei difetti, nelle fragilità, nelle paure, nelle imperfezioni, nei rimpianti, nelle lacrime, nelle ferite, nelle cicatrici, nei silenzi, nei lividi, nei traumi, nelle rotture, nel bene.
Credo negli altri, alle storie che non conosco, ai piedi che hanno percorso la strada prima di me. Questa che oggi è la mia strada che percorro ogni giorno senza nemmeno pensarci.
Credo in chi non ha ancora una strada, non credo in chi le strade le distrugge. Non credo agli eroi, alla perfezione, agli sconti, ma credo al sudore, alle fatiche, alle conquiste.
Credo in chi lotta per i diritti degli altri.
Credo nelle mani degli uomini che solo 70 anni fa in Italia firmavano perché il voto fosse concesso alle donne.
Credo nell’uomo che 50 anni fa in America ha lottato per affermare il proprio diritto: essere un uomo come un altro.
Credo nelle decine di piedi, che poi sono diventate centinaia, poi migliaia che hanno iniziato a marciare, e tra i piedi neri, piedi bianchi.
Credo alle lacrime del compagno di banco di Andrea che un giorno è entrato in classe e non lo ha trovato, perché Andrea si era stancato di essere chiamato ‘quello coi pantaloni rosa’ si era stancato di essere quello sbagliato. Credo al suo rimpianto per non averlo difeso abbastanza.
Credo che chi decide per la vita di una donna, colpevole solo di essere una donna, non sia un essere umano.
Credo in Lucia, nel suo coraggio di trovare il futuro quando qualcuno ha provato a bruciarlo con l’acido.
E, se la forza nasce dal perdono allora Io credo nel Perdono.
Credo a chi non ha niente e tra le onde ha perso i suoi cari, e se il futuro gli offrirà la libertà di ricominciare, allora Io credo nel Futuro.
Credo che ci siano ancora molte battaglie da combattere, credo in chi le combatterà per gli altri, credo non basteranno due piedi, due lacrime, ma ne serviranno molte di più.
Credo nell'Amore: L’Amore ha vinto, vince, vincerà! ''
Marco Mengoni
domenica 10 maggio 2015
Festa della mamma
Un giorno, all’improvviso
mentre ti starai pettinando, in silenzio
o mentre ti infilerai una calza
ti verrà in mente un mio gesto
e ti ritroverai a sorridere pensandomi.
Un giorno, all’improvviso
pedalando veloce sotto le prime gocce
di una calda pioggia di settembre
sentirai un odore arrivarti al naso
e risvegliare un ricordo di mestoli e tegami
e mi vedrai davanti al fuoco, per un attimo.
Un giorno, all’improvviso
farai qualcosa che facevo anch’io
proprio allo stesso modo in cui la facevo io
e te ne meraviglierai moltissimo
perché non avresti mai pensato
di potermi somigliare così tanto.
Un giorno, all’improvviso
ti guarderai il dorso delle mani
e con il pollice e l’indice
ti pizzicherai la pelle, sollevandola
e conterai il tempo che impiega a stendersi
pensando a quando lo facevi alle mie mani.
Un giorno, all’improvviso
ti ritroverai stanca, ad abbracciare un figlio
mi chiederai scusa per le volte che ho pianto
sapendo già che ti son state tutte perdonate.
E ti mancherò da fare male.
Ma sarò con te in ogni gesto
o nel muoversi delle foglie
nel frusciare di un gatto nel giardino
o nelle orme di un pettirosso sulla neve
come solo l’eterna presenza di una madre lo può.
Lettera di una mamma alla figlia - C. Turroni
venerdì 1 maggio 2015
1° Maggio - Giornata dei lavoratori
Dice il Signore a chi batte
alle porte del suo Regno:
Fammi vedere le mani;
saprò io se ne sei degno.
L'operaio fa vedere
le sue mani dure di calli:
han toccato tutta la vita
terra, fuochi, metalli.
Sono vuote d'ogni ricchezza,
nere, stanche, pesanti.
Dice il Signore: Che bellezza!
Così son le mani dei Santi!
Le mani dell'operaio - Renzo Pezzani
Dice il Signore a chi batte
alle porte del suo Regno:
Fammi vedere le mani;
saprò io se ne sei degno.
L'operaio fa vedere
le sue mani dure di calli:
han toccato tutta la vita
terra, fuochi, metalli.
Sono vuote d'ogni ricchezza,
nere, stanche, pesanti.
Dice il Signore: Che bellezza!
Così son le mani dei Santi!
Le mani dell'operaio - Renzo Pezzani
domenica 29 marzo 2015
La domenica dell'olivo
Hanno compiuto in questo dì, gli uccelli
il nido, oggi è la festa dell'olivo
di foglie secche, radiche, fuscelli;
quel sul cipresso, questo su l'alloro,
al bosco, lungo il chioccolo d'un rivo,
nell'ombra mossa d'un tremolio d'oro.
il nido, oggi è la festa dell'olivo
di foglie secche, radiche, fuscelli;
quel sul cipresso, questo su l'alloro,
al bosco, lungo il chioccolo d'un rivo,
nell'ombra mossa d'un tremolio d'oro.
E covano sul musco e sul lichene
fissando muti il cielo cristallino,
con improvvisi palpiti, se viene
un ronzio d'ape, un vol di maggiolino.
Giovanni Pascolifissando muti il cielo cristallino,
con improvvisi palpiti, se viene
un ronzio d'ape, un vol di maggiolino.
domenica 8 marzo 2015
Giornata internazionale della donna
Alle donne che piangono in silenzio
ma che non smettono di sorridere.
Buon 8 marzo,
a tutte le donne
A quelle che non hanno il dono di un sorriso
A quelle che non hanno una carezza sulla pelle
A quelle che non conoscono la dolcezza
A quelle che in silenzio subiscono la violenza.
A quelle che non possono sciogliersi i capelli al vento
Buon 8 marzo, a tutte le donne
A quelle che abbracciano con amore
A quelle che illuminano l’anima
A quelle che parlano dentro oltre lo sguardo
A quelle che sorridono con i colori dell’arcobaleno
A tutte quelle che danno energia alla libertà della vita
A quelle che non hanno il dono di un sorriso
A quelle che non hanno una carezza sulla pelle
A quelle che non conoscono la dolcezza
A quelle che in silenzio subiscono la violenza.
A quelle che non possono sciogliersi i capelli al vento
Buon 8 marzo, a tutte le donne
A quelle che abbracciano con amore
A quelle che illuminano l’anima
A quelle che parlano dentro oltre lo sguardo
A quelle che sorridono con i colori dell’arcobaleno
A tutte quelle che danno energia alla libertà della vita
Michele Luongo
sabato 14 febbraio 2015
I ragazzi che si amano si baciano in piedi
Contro le porte della notte
E i passanti che passano li segnano a dito
Ma i ragazzi che si amano
Non ci sono per nessuno
Ed è la loro ombra soltanto
Che trema nella notte
Stimolando la rabbia dei passanti
Contro le porte della notte
E i passanti che passano li segnano a dito
Ma i ragazzi che si amano
Non ci sono per nessuno
Ed è la loro ombra soltanto
Che trema nella notte
Stimolando la rabbia dei passanti
La loro rabbia il loro disprezzo le risa la loro invidia
I ragazzi che si amano non ci sono per nessuno
Essi sono altrove molto più lontano della notte Molto più in alto del giorno
I ragazzi che si amano non ci sono per nessuno
Essi sono altrove molto più lontano della notte Molto più in alto del giorno
Nell'abbagliante splendore del loro primo amore.
Jacques Prévert - I ragazzi che si amano
Jacques Prévert - I ragazzi che si amano
sabato 17 gennaio 2015
Paris mon amour
Affascinante come una bella donna
distesa con eleganza lungo le rive della Senna,
sinuosa e quasi sonnolenta appari.
Respiro Bohémien dal sapore retrò tra stradine colorate,
distesa con eleganza lungo le rive della Senna,
sinuosa e quasi sonnolenta appari.
Respiro Bohémien dal sapore retrò tra stradine colorate,
all'alba profumate da caffè, macarons e brioches.
Calpestando gradini che salgono al Cielo
meravigliosa dall'alto ti mostri allo sguardo
come un sogno nel crepuscolo dorato.
Colpita al cuore. Ferita a morte.
Io piango con te, che insieme a me piangi i morti del mondo.
Calpestando gradini che salgono al Cielo
meravigliosa dall'alto ti mostri allo sguardo
come un sogno nel crepuscolo dorato.
Colpita al cuore. Ferita a morte.
Io piango con te, che insieme a me piangi i morti del mondo.
domenica 11 gennaio 2015
martedì 6 gennaio 2015
Il profumo del Natale
Non scendeva Babbo Natale dal caminetto acceso che scaldava tutto intorno, ma c'era in abbondanza da mangiare, e per dolce il panettone della mamma, non con lo stampo tipo quello di Milano, ma alto la metà e largo il doppio, e buono come il suo non ne ho mangiato più.... la ricetta l'ha portata con sè....ma se chiudo gli occhi, avverto ancora nell'aria il profumo che spandeva in casa....
Gli anni sono passati, e oggi accendiamo luminarie e alberi multicolor, passano Babbo Natale e Gesù Bambino, facciamo cenoni e indossiamo abiti nuovi, abbiamo tovaglie, stoviglie e sedie a volontà.....ma pochi affetti riuniti intorno al tavolo.....
e forse solo quello è il Natale.
© Eugenì Effe Tutti i diritti sono riservati.
Mi è capitato tra le mani un vecchio tovagliolo di
fiandra bianco, sotto uno sbuffo di vapore, al rovescio su un angolino,
due piccoli punti cuciti con il filo rosso... un battito di ciglia, il ricordo che era
festa grande quando si usava la tovaglia di fiandra! Si era in tanti nelle famiglie, e la tovaglia delle feste si
prestava di casa in casa, è perciò si segnava un'angolino.
E
c'erano cugini e zii e nonni, un gran bel numero di persone che con
allegra confusione festeggiava il Natale, ed era sempre un bel giorno da ricordare.
C'era un grande presepe da allestire con il muschio, quello vero, la
letterina con la porporina da mettere sotto al piatto di papà, e la
poesia da recitare in piedi, dritti come soldatini e senza sbagliare. Non scendeva Babbo Natale dal caminetto acceso che scaldava tutto intorno, ma c'era in abbondanza da mangiare, e per dolce il panettone della mamma, non con lo stampo tipo quello di Milano, ma alto la metà e largo il doppio, e buono come il suo non ne ho mangiato più.... la ricetta l'ha portata con sè....ma se chiudo gli occhi, avverto ancora nell'aria il profumo che spandeva in casa....
Gli anni sono passati, e oggi accendiamo luminarie e alberi multicolor, passano Babbo Natale e Gesù Bambino, facciamo cenoni e indossiamo abiti nuovi, abbiamo tovaglie, stoviglie e sedie a volontà.....ma pochi affetti riuniti intorno al tavolo.....
e forse solo quello è il Natale.
© Eugenì Effe Tutti i diritti sono riservati.
La leggenda dei Re Magi
La leggenda dei Re Magi nasce molto lontano, in terre d'oriente profumate di spezie e ricche di antiche tradizioni. Forse erano discendenti dei figli di Noè: Sem, Cam e Jafet la cui discendenza popolò Europa, Asia e Africa.
Erano tre re astrologi, studiosi e saggi ed i loro nomi erano Melchiorre, Baldassarre e Gaspare, e la loro età rappresenta il percorso della vita.
Melchiorre, anziano maharaja indiano dai capelli bianchi e la barba lunga.
Baldassarre re arabo del deserto, uomo dalla carnagione scura.
Gaspare mistico e giovane re dell'Armenia.
La leggenda dei Re Magi nasce molto lontano, in terre d'oriente profumate di spezie e ricche di antiche tradizioni. Forse erano discendenti dei figli di Noè: Sem, Cam e Jafet la cui discendenza popolò Europa, Asia e Africa.
Erano tre re astrologi, studiosi e saggi ed i loro nomi erano Melchiorre, Baldassarre e Gaspare, e la loro età rappresenta il percorso della vita.
Melchiorre, anziano maharaja indiano dai capelli bianchi e la barba lunga.
Baldassarre re arabo del deserto, uomo dalla carnagione scura.
Gaspare mistico e giovane re dell'Armenia.
Un'antica
profezia aveva predetto che una stella sarebbe apparsa in cielo ad
annunciare la nascita del Re dei Giudei. All'apparire della stella tra
gli altri astri del cielo, i tre nobili si misero in cammino a dorso di
dromedari. Giunti a Gerusalemme chiesero a Erode di aiutarli a trovare il bambino, ma il re sostenne di non sapere dove
fosse, e chiese loro di tornare se l'avessero trovato poichè anche lui voleva rendergli omaggio.
La
stella indicò loro il cammino fino a Betlemme, dove trovarano il Neonato in un misero riparo, poichè nessuno diede alloggio a Maria che
stava per darlo alla luce. I Re Magi s'inchinarano davanti a Gesù
Bambino provando grande pace e gioia, posarono ai suoi piedi i lori
scrigni con oro, incenso e mirra, i tre doni che simboleggiano la duplice natura di Gesù, quella umana e quella divina: l'oro, il dono
riservato ai re, l'incenso, resina usata per onorare l'altare di Dio, e la
mirra, il balsamo adoperato per il culto dei defunti, preannuncio della sua passione. Avvertiti in sogno da un angelo, di non tornare da Erode, i tre re fecero ritorno in Oriente percorrendo un'altra strada.
Si
narra di un quarto re che si mise in cammino all'apparire della cometa,
ma che non arrivò mai dal Bambino Gesù perchè lungo il tragitto si
fermò ad
aiutare i malati e chi si trovava in difficoltà. Ormai
vecchio, il re si rammaricava di non avere reso omaggio al Bambinello.
Gesù vedendo il suo cuore puro, gli apparve confortandolo che tutto quello che aveva fatto per la povera gente, l'aveva fatto a lui stesso. © Eugenì Effe Tutti i diritti sono riservati. domenica 4 gennaio 2015
Buongiorno Italia!
Italiani strozzati dalle tasse che si tolgono la vita.
Anziani che non hanno da mangiare, e con le nostre tasse paghiamo un aereo di stato 9000€ ora.
Manca solo di sentir dire Renzi:
"S'ils n'ont plus de pain, qu'ils mangent de la brioche!"
(Se non hanno più pane, che mangino brioches!)
Buongiorno Italia!
Anziani che non hanno da mangiare, e con le nostre tasse paghiamo un aereo di stato 9000€ ora.
Manca solo di sentir dire Renzi:
"S'ils n'ont plus de pain, qu'ils mangent de la brioche!"
(Se non hanno più pane, che mangino brioches!)
Buongiorno Italia!
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